LA CARITAS PARROCCHIALE

LA MEMORIA STORICA

Nel 1969 nacque a San Paolino il “Gruppo della Carità; inconsapevolmente precedendo di tre anni la fondazione della “Caritas Italiana”.

Nacque non come associazione, ma come organo pastorale, basandosi su presupposti teologici per vivere la carità, chiamando la comunità parrocchiale all’ascolto della Parola di Dio. Tutta la storia della salvezza del resto parla dell’amore di Dio e del prossimo, in seguito in totale sintonia con i programmi della “Caritas Italiana” e della “Caritas Diocesana”, anche la nostra “Caritas Parrocchiale” si ritenne strumento per aiutare la comunità cristiana ad essere segno per il mondo e a servire la persona la dove è sola, dove soffre, dove è sfruttata, dove attende una parola di speranza.

Tutto ciò collaborando e coordinando secondo lo statuto della “Caritas Italiana” le già esistenti attività caritative come, ad esempio, la “San Vincenzo” parrocchiale, nata nel 1932, per iniziativa di alcuni cattolici, attiva ancora oggi e strumento privilegiato di carità evangelica, specie verso gli anziani e le famiglie in difficoltà. E poiché alla fine della vita ciò che conta è avere amato, sapendo che la condivisione dei beni è un segno della nostra appartenenza a Cristo Signore, coloro che aderirono al progetto della “Caritas” decisero subito di dare il loro contributo anche economico per favorire il cambiamento di strutture ingiuste, con uno stile di vita sobria e una cultura antispreco che permettesse di destinare con fedeltà e continuità una percentuale anche modesta dei propri beni alla solidarietà con i fratelli e le sorelle in situazioni di bisogno.

I tipi di intervento privilegiati furono:

1) ricerca del lavoro, della casa, dell’autonomia e, quindi, della dignità della persona;

2) assistenza alle persone anziane, a quelle sole e alle ammalate in collaborazione con l’ente pubblico;

3) assistenza scolastica (con regolari doposcuola) per adulti privi di licenza media;

4) sostegno a famiglie e giovani in difficoltà.

Progettiamo inoltre la costituzione di nuclei e gruppi decentrati nel territorio della parrocchia dove le persone, incontrandosi, dialogando, crescendo nell’amore di Dio e nell’amicizia fra loro fossero in grado di risolvere particolari problemi di servizio a favore di famiglie o singoli loro vicini. Decidemmo anche che la ricerca e la conoscenza dei bisogni del territorio era impegno prioritario per far maturare la comunità al senso della giustizia e della carità. Gli anni sono trascorsi tra alterne vicende, crisi, stanchezze e rinascite: nemmeno noi siamo passati indenni nel cammino della storia e attraverso la realtà disgregata della società e della nostra città. I problemi che già denunciammo in passato con documenti e proposte, sono aumentati e le risorse anche umane diminuite. Proseguiamo comunque nel nostro impegno di sensibilizzazione e servizio, perché crediamo fermamente che il seme caduto in terra darà frutto a suo tempo, e che il progetto della nuova evangelizzazione per gli anni ‘90 e per il terzo Millennio si gioca sulla trasmissione della carità. L’amore, se è tale, si fa gesta e storia, come nella vita di Gesù sulla Croce, raggiungendo l’uomo sia nella singolarità della sua persona, che nell’interezza delle sue relazioni con gli altri e con il mondo.

Elvira Ballerini